DANTE – DIVINA COMMEDIA – INFERNO CANTO 26  

MONOLOGO DI ULISSE  

RECITA VITTORIO GASSMAN


“Vero protagonista del XXVI Canto dell’Inferno è Ulisse: ben 52 dei versi presenti sono affidati alle parole dell’eroe acheo, che – nel momento in cui prende parola – domina completamente la scena con il racconto del suo ultimo viaggio (vedi paragrafo 4.2). Personaggio appartenente alla mitologia classica, figlio di Laerte e di Anticlea, egli è uno dei personaggi più importanti dei poemi omerici e, nello specifico, dell'Odissea in cui viene narrato il suo viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia e di cui si configura, quindi, come protagonista indiscusso. Valoroso guerriero, esperto navigatore ma anche astuto orditore di inganni, Ulisse è un personaggio dai molteplici volti e che – oltrepassando la tradizione omerica – è divenuto protagonista di diverse opere successive, latine e medievali. 

Ulisse è punito per aver tentato di oltrepassare i limiti imposti al sapere umano All’interno del XXVI Canto dell’Inferno, Ulisse incarna non più soltanto l’astuto ingannatore, bensì l’uomo di ogni tempo che dedica l’intera propria vita alla conoscenza. Qual è, dunque, la sua colpa? – ci si potrebbe chiedere. Certo, c’è la questione dell’inganno (come dimenticare l’escamotage del cavallo di Troia?), ma il peccato commesso da Ulisse non si limita a questo: l’eroe acheo trova la morte proprio nel momento in cui sta cercando di oltrepassare i limiti posti al sapere umano, raffigurati nelle Colonne d’Ercole.

Ulisse paga per la sua audacia Il suo desiderio di «seguir virtute e conoscenza» viene perpetuato al di fuori della Grazia divina e assume quindi i connotati di un folle volo: la sua audacia, esclusivamente basata sulle capacità umane e sulla ragione, è destinata al fallimento, alla morte di fronte al monte del Purgatorio, segno di ciò che può essere raggiunto solo attraverso un percorso di conversione e di obbedienza a Dio.”