DANTE - INFERNO - CANTO V 

PAOLO E FRANCESCA

Nel secondo cerchio dell'Inferno, dove i dannati sono tormentati dai venti impetuosi, Dante e Virgilio incontrano Minosse, il giudice infernale che decide il destino delle anime. Minosse avverte Dante di non entrare, ma Virgilio lo rassicura e proseguono.

Dante vede una moltitudine di anime trascinate dai venti, tra cui Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena, Achille, Paride e Tristano. Queste anime sono punite per aver ceduto alla lussuria.

Dante chiede a Virgilio di parlare con due anime che sembrano inseparabili. Sono Paolo e Francesca, due amanti che furono uccisi dal marito di Francesca, Gianciotto, dopo essere stati sorpresi in flagrante. Francesca racconta a Dante la loro storia d'amore e come furono travolti dalla passione mentre leggevano la storia di Lancillotto e Ginevra.

Dante, commosso dalla loro storia, sviene per la pietà e il dolore.

LA MIA LETTURA

(voce e musica al pianoforte)

https://drive.google.com/file/d/1ICwt2XxFbjIihMreTtsReA4a--iu2bzw/view?usp=sharing

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(la stanza di Paolo e Francesca nel castello di Gradara - Marche)

INFERNO, Canto Quinto V - I Lussuriosi - Paolo e Francesca 🕊💘🕊 (Divina Commedia, Dante Alighieri)

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https://www.skuola.net/dante/inferno/canto-5-inferno-commento.html?page=2

Canto 5 Inferno - Commento (2)

Appunto di Italiano che riassume e spiega il canto V dell'inferno della Divina Commedia, in cui Dante incontra Paolo e Francesca.

Gassman legge Dante: INFERNO (Completo, Tutti i Canti I - XXXIV)

Arti Drammatiche

183.414 visualizzazioni 4 apr 2021 #dantealighieri #poema #opera

Canto I: 00:10 Canto II: 10:27 Canto III: 21:18 Canto IV: 30:22 Canto V: 41:55 Canto VI: 53:14 Canto VII: 01:02:20 Canto VIII: 01:11:28 Canto IX: 01:20:12 Canto X: 01:28:50 Canto XI: 01:39:21 Canto XII: 01:47:33 Canto XIII: 01:57:01 Canto XIV: 02:07:45 Canto XV: 02:17:15 Canto XVI: 02:26:15 Canto XVII: 02:35:29 Canto XVIII: 02:44:36 Canto XIX: 02:54:15 Canto XX: 03:04:05 Canto XXI: 03:12:55 Canto XXII: 03:22:52 Canto XXIII: 03:33:01 Canto XXIV: 03:42:58 Canto XXV: 03:53:41 Canto XXVI: 04:04:57 Canto XXVII: 04:14:29 Canto XXVIII: 04:24:14 Canto XXIX: 04:34:17 Canto XXX: 04:44:03 Canto XXXI: 04:54:51 Canto XXXII: 05:04:37 Canto XXXIII: 05:14:34 Canto XXXIV: 05:26:26 Gassman legge Dante, tutto l'Inferno completo dal canto I al canto XXXIV. Montaggio video realizzato prendendo dai singoli episodi solo le parti recitate da Vittorio Gassman senza commento guida e introduzione alla lettura per mettere in primo piano esclusivamente i Canti della Divina Commedia attraverso la sublime interpretazione dell'immenso Vittorio Gassman; sebbene usati in via parziale i diritti del video appartengono ai rispettivi proprietari, in caso di controversie vi preghiamo di contattarci e il video sarà rimosso in via permanente con effetto immediato. L'idea di riproporre questi filmati con i soli Canti letti da Gassman nasce esclusivamente per rendere tributo al sommo poeta Dante Alighieri e la sua celeberrima opera La Divina Commedia, e altresì per rendere omaggio al più grande attore italiano del Novecento, Vittorio Gassman. Incipit La Divina Commedia, Inferno - Canto I: «Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.» L'Inferno è la prima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, corrispondente al primo dei Tre Regni dell'Oltretomba dove regna Lucifero (che originariamente significava «angelo della luce») e il primo visitato da Dante nel suo pellegrinaggio ultraterreno, viaggio destinato a portarlo alla Salvezza. Il mondo dei dannati, suddiviso secondo una precisa logica morale derivante dall'Etica Nicomachea di Aristotele, è frutto della somma e della sintesi del sapere a lui contemporaneo. L'inferno dantesco è il luogo della miseria morale in cui versa l'umanità decaduta, privata ormai della Grazia divina capace di illuminare le azioni degli uomini. Le successive cantiche sono il Purgatorio ed il Paradiso. La demonologia in Dante ha diverse fonti, principalmente la mitologia greca e romana, la Bibbia e anche le tradizioni medievali. Sono evidentemente di origine classica figure mostruose come Caronte, Minosse, Cerbero, Pluto, il Minotauro, Flegias, le Furie, i Centauri, le arpie, ecc. Esse vengono reinterpretate e inserite in un poema cristiano, tant'è vero che i teologi cristiani non ne negavano l'esistenza ma la divinità. Dante presenta in vari modi questi mostri, che hanno la funzione di strumenti della giustizia divina: sono giudici (Minosse), guardiani (Pluto, le Furie, il Minotauro, le arpie), nocchieri (Caronte sull'Acheronte, Flegias sulla palude dello Stige) e nel contempo rappresentazione simbolica dei peccati puniti nei cerchi da essi controllati. Varie sono poi le fonti medievali, quali per esempio le figure mostruose e i dèmoni presenti nelle chansons de geste, nelle irlandesi Visione di Tundalo e Navigazione di san Brandano, nei testi sull'Inferno di Giacomino da Verona e Bonvesin de la Riva, nella demonologia popolare proveniente da svariati testi medievali. Il Lucifero dantesco è l'antitesi di Cristo ed ha tre facce (Inf. XXXIV, 37-45): vermiglia (odio), "tra bianca e gialla" (impotenza), nera (ignoranza). Queste tre facce si oppongono a potenza, sapienza e amore della Trinità divina (la divina potestade, / la somma sapïenza e 'l primo amore; Inf. III, 5-6). Il messaggio che Dante vuole trasmettere al lettore è che il mondo classico ha avuto valore non in sé e per sé, ma in quanto fase preparatoria dell'epoca cristiana, l'unica nella quale l'uomo ha davvero la possibilità di una piena realizzazione e di una vera finalizzazione della sua esistenza, tesa al perseguimento del più vasto disegno divino.