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SLIDESHOW FORMATA DA 21 FACCIATE TRATTE DA "GOOGOL IMMAGINI" 

IN QUESTA PAGINA ABBIAMO "CONDIVISO" CON INCORPAMENTO ALCUNI FILMATI PUBBLICATI IN YOUTUBE: I PRIMI DUE SONO FILMATI AMATORIALI.

 




IN YOUTUBE VI SONO CENTINAIA DI BREVI FILMATI AMATORIALI - PERO' I  PIU' INTERESSANTI SONO QUELLI CHE TRATTANO L'ARGOMENTO DAL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO COME  I DUE  CHE SEGUONO, SPEZZONI DI DOCUMENTARI DELLA BBC CON COMMENTO PARLATO IN ITALIANO E L'ULTIMO DI RAI 3 DAL TITOLO "I MERAVIGLIOSI FONDALI DELLE MALDIVE", DOCUMENTARIO TRASMESSO NEL 2009.

PER COMPLETARE LA PAGINA, DOPO IL DOCUMENTARIO DI RAI 3, RIPORTIAMO UN BREVE TRATTATO SCIENTIFICO  SUI CORALLI TRATTO DALL'ENCICLOPEDIA LIBERA DI INTERNET "WIKIPEDIA". 






I CORALLI

ANTHOZOA -  CORALLI (DA WIKIPEDIA – L’ENCICLOPEDIA LIBERA)

Gli Antozoi (Anthozoa Ehrenberg, 1831) più comunemente noti come coralli, sono una classe di animali del phylum degli Cnidaria. Consistono di piccoli polipi radunati tipicamente in colonie di molti individui simili. Il gruppo include gli animali costruttori delle barriere coralline tropicali, che producendo carbonato di calcio formano il tipico scheletro calcareo.

Il loro nome significa letteralmente "fiori animali" (dal greco "ἄνθος/anthos" fiore, e "ζῷον/zoon" animale) ed i loro rappresentanti più tipici sono gli anemoni di mare (o attinie) e i coralli (tra i quali va ricordato il corallo rosso).

Il corallo, percepito comunemente come un singolo organismo, in realtà è formato da migliaia d'individui identici geneticamente detti polipi, ognuno grande solo pochi millimetri.

Di forma e di dimensione variabili, sono sparsi nelle acque costiere tropicali in cui formano trottoir (come nel Mar Rosso), atolli (come nelle isole polinesiane) o barriere (come nel caso dell'Australia, con la Grande Barriera Corallina). Queste colonie, generalmente, sono tipiche di acque molto luminose e calde, pur sopportando poco sia le alte temperature che l'inquinamento che porta, infatti, alla loro morte e, quindi, alla loro sedimentazione.

Presentano la cavità gastrovascolare con setti longitudinali radiali alternati a tentacoli.

Si distinguono:

coralli ermatipici, con scheletro carbonatico e che vivono in simbiosi con le zooxanthellae che gli forniscono nutrimento, ed hanno quindi bisogno di luce. Queste simbiosi si fondano sul mutuo scambio di sostanze tra simbionte (alga) ed ospite (antozoo). Le simbiosi in questione sono di estremo e attuale interesse, soprattutto in relazione ai fenomeni di sbiancamento dei coralli, che si ritengono dovuti ad un aumento della temperatura, conseguenza dell'effetto serra;

coralli aermatipici o anermatipici, sprovvisti di zooxanthellae, che non hanno dunque bisogno di luce e possono vivere più in profondità e che si nutrono catturando plancton o per osmosi.

Alimentazione

Gli anemoni attendono che pesci o altri animali marini finiscano tra i loro tentacoli urticanti, per poterli immobilizzare e mangiare. Alcuni animali tuttavia, come il pesce pagliaccio, sono immuni a tali tentacoli e riescono a vivere fra di essi.

Riproduzione

Il corallo, percepito comunemente come un singolo organismo, in realtà è formato da migliaia d'individui identici geneticamente, ognuno grande solo pochi millimetri. La parte terminale del corallo si sviluppa tramite riproduzione asessuata dei polipi. In acque ricche di nutrienti, gli anthozoi possono andare incontro a lacerazione pedale (si staccano dal piede un gruppo di cellule). Dalle cellule staccate si sviluppano nuovi individui. Si riproducono anche sessualmente con la deposizione di uova.

Longevità

Le colonie coralline costituiscono i più vecchi organismi animali vivi al mondo: la loro longevità supera di gran lunga quella delle tartarughe, che vivono oltre 210 anni, o di alcune specie di vongola che possono vivere oltre 405 anni. Secondo gli esperti del NOAA alcune colonie avrebbero anche molte centinaia, e forse migliaia di anni.

Distribuzione delle barriere coralline nel mondo.

Nelle fasce tropicali degli oceani i coralli, stanziatisi da millenni, hanno formato delle grandi bio-costruzioni calcaree con i loro scheletri, creando un nuovo ambiente naturale (la barriera corallina) che ha addirittura modificato la geografia dei mari e degli oceani in quelle zone formando scogliere e permettendo lo sviluppo di tipici ambienti di piattaforma carbonatica e atollo. È tuttavia un errore credere che il corallo possa svilupparsi soltanto nei mari caldi, Infatti i mari freddi (quello della Scandinavia, della Gran Bretagna e della penisola iberica) ospitano scogliere coralline e piattaforme carbonatiche.

Anche se i coralli possono catturare il plancton usando gli cnidoblasti presenti sui loro tentacoli, la maggior parte di questi animali nei mari caldi ottiene il sostentamento tramite le zooxanthellae, delle alghe unicellulari simbiotiche. Di conseguenza la maggior parte dei coralli dipende dalla luce solare e si sviluppa in acqua luminosa e poco profonda. Questi coralli sono quelli tipici dei reef tropicali e subtropicali, come la Grande Barriera Corallina australiana. Altri coralli non sono invece in simbiosi con le zooxanthellae e possono vivere in acque più profonde, come nell'Oceano Atlantico, dove il genere Lophelia vive fino a 3000 metri. Un esempio di questi coralli sono i Darwin Mounds, situati a oltre 1000 metri di profondità in prossimità di Cape Wrath, in Scozia.